Guida alle certificazioni di inglese utili per trovare lavoro

Scrivere sul cv “Buona conoscenza dell’inglese” senza che questa sia accompagnata da un ‘pezzo di carta’ che lo certifichi non serve più. Si rischia di fare cattive figure durante il colloquio di lavoro e di pregiudicarsi così l’opportunità non solo di andare avanti nella chiacchierata con il selezionatore, ma anche di ottenere il posto ambito. Non è bello sentir raccontare da alcuni selezionatori che alla domanda “What do you like most?” si risponda la maggior parte delle volte con un secco “Football”, “Swimming” o “Beer”, senza argomentare la risposta. Ecco che allora il possesso di una certificazione linguistica sul Cv attesta in maniera certa la conoscenza della lingua a livello internazionale, poiché è legata al superamento di un esame (anche abbastanza difficile) presso una Scuola o un Istituto abilitati. Tale certificazione può essere spesa per esigenze di studio o di lavoro all’estero, ma è fondamentale anche per lavorare in aziende italiane di respiro internazionale e con contatti al di là dei confini nazionali. Vediamo ora quali sono le certificazioni…
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Stage retribuito? Ecco qual è il compenso minimo per regione

Lo stage è per definizione un periodo di formazione on the job all’interno di un’azienda, finalizzato ad acquisire sul campo tutte quelle competenze pratiche e specifiche che spesso le università o i master non riescono a trasmettere. Non trattandosi a tutti gli effetti di un rapporto di lavoro, il contratto da stagista non prevede una retribuzione né tutele di carattere sindacale (ferie, malattia, 13sima, 14esima, contributi a fini pensionistici). Eppure nel caso di particolari tipologie di tirocini, come quelli professionalizzanti, è prevista un’indennità, un rimborso spese per la propria prestazione lavorativa all’interno dell’azienda ospitante. Fino a poco tempo fa mancava una legge che disciplinasse la retribuzione minima degli stage in Italia. L’ufficialità a riguardo, infatti, è arrivata nel 2013 con la riforma Fornero, che ha stabilito che ogni tirocinio “formativo e di orientamento” deve prevedere un rimborso. Chiariamoci bene, non si tratta certamente di grandi somme, da Nord a Sud le cifre oscillano tra i 300 e i 600 euro, ma sempre meglio di un «Grazie e arrivederci». Quali…
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Venere.com mette in palio due borse di studio da 1.000 euro per studenti di Economia e Turismo

Venere.com, il sito di prenotazioni alberghiere online del gruppo Expedia, ha messo in palio due borse di studio per studenti meritevoli attraverso il suo programma “Borse di Studio Venere”. Si tratta della possibilità di ricevere un contributo di 1.000 euro per tutti gli studenti iscritti presso un’università italiana alla facoltà di Economia o Scienze del Turismo. Requisito fondamentale per la partecipazione al bando è riuscire a dimostrare interesse e competenza nel settore del turismo durante il percorso accademico. Inoltre saranno necessarie: una lettera di presentazione scritta da un tutor o un professore universitario, un attestato di iscrizione all’università con il piano di studi, una lettera motivazionale su come si intende usufruire della borsa di studio. Il contributo infatti coprirà le spese di libri di testo, materiali per il corso, tasse universitarie, viaggi di istruzione o spese quotidiane per il mantenimento.
“Noi crediamo molto nel valore delle risorse umane e nell’investimento sulla scoperta di nuovi talenti che possano contribuire alla crescita delle professionalità e delle competenze nel settore travel
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Orientamento universitario: arriva UniTest, il test Social che aiuta a scegliere la facoltà

Finita la maturità è il momento delle decisioni, così migliaia di studenti sollevati dalla faticosa prova si apprestano ad un ultimo sforzo di concentrazione per la scelta dell’indirizzo di studi che caratterizzerà il loro avvenire. C’è chi ha già le idee chiare e chi è l’eterno indeciso. Come scegliere allora la facoltà giusta dopo la scuola superiore? L’Università degli Studi Niccolò Cusano ha realizzato UniTest (http://unitest.unicusano.it/), un test interattivo pensato per i social media – Facebook in primis – che attraverso una serie di domande offre l’opportunità di scoprire la propria predisposizione accademica. L’intento del test è quello di dare elementi in più a chi si accinge ad una scelta decisiva per il proprio futuro, parlando il linguaggio più familiare ai neodiplomati, quello dei social media che aggiunge un elemento virale anche alle scelte più importanti. Ma chi sono i diplomati del 2014? Quest’anno 459.474 ragazzi hanno frequentato l’ultimo anno delle scuole superiori, di cui 52.764 iscritti al liceo classico, 111.793 allo scientifico, mentre i restanti si dividono…
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best stage 2014

Un e-book con tutte le informazioni utili per chi fa stage in Italia: lo presenta La Repubblica degli Stagisti

Quante persone ogni anno fanno stage in Italia? Lo stage è una opportunità o una
trappola? Quali sono i diritti e i doveri degli stagisti, alla luce delle novità normative
introdotte l’anno scorso? E ancora: quali sono ad oggi le aziende migliori dove fare un
tirocinio, quelle che garantiscono le condizioni più buone ai propri stagisti? Domande a cui risponde la Repubblica degli Stagisti, testata giornalistica online di
riferimento per il mondo dello stage in Italia, che in occasione del suo quinto compleanno ha pubblicato un e-book con tutte le informazioni utili per chi fa stage in Italia e la presentazione delle aziende virtuose dell’RdS network .
«Cinque anni di battaglie, di denunce, di lavoro per separare il buono dal marcio e indicare ai giovani una strada, fornire loro una bussola per orientarsi nell’universo opaco e multiforme dello stage – dice Eleonora Voltolina, la giornalista che ha fondato e dirige la Repubblica degli Stagisti – Cinque anni in cui non abbiamo mai smesso non solo di denunciare le situazioni di
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facoltà e lavoro

Le facoltà che vincono la corsa al lavoro: Ingegneria Civile, Economia e Medicina

Il tempo di ingresso nel mondo del lavoro per facoltà in un’infografica

Quanto impiega un laureato a trovare lavoro? Dipende dalla facoltà: chi ha studiato Ingegneria Civile trova lavoro dopo circa tre mesi e dopo un primo periodo di precarietà diventa stabile in tre anni. Qualche difficoltà in più per chi si è laureato in Psicologia che stenta a trovare lavoro e quando lo ottiene resta precario nel breve e lungo periodo. A svelarlo è l’infografica realizzata dall’Università degli Studi Niccolò Cusano, che illustra i dati relativi al tempo medio che trascorre tra il conseguimento della laurea ed il primo lavoro per gli studenti delle principali facoltà universitarie. Tra i dati raccolti – basati su uno studio condotto da Almalaurea sui laureati nel 2012 – troviamo il profilo del laureato tipo per ciascuna facoltà, il livello di stabilità del lavoro a 1 e 3 anni dalla laurea e gli anni impiegati in media dagli studenti a laurearsi. Il profilo più ricorrente? Donna e precaria, fatta eccezione per Ingegneria Civile…
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facoltà e lavoro

Le facoltà che vincono la corsa al lavoro: Ingegneria Civile, Economia e Medicina

Il tempo di ingresso nel mondo del lavoro per facoltà in un’infografica

Quanto impiega un laureato a trovare lavoro? Dipende dalla facoltà: chi ha studiato Ingegneria Civile trova lavoro dopo circa tre mesi e dopo un primo periodo di precarietà diventa stabile in tre anni. Qualche difficoltà in più per chi si è laureato in Psicologia che stenta a trovare lavoro e quando lo ottiene resta precario nel breve e lungo periodo. A svelarlo è l’infografica realizzata dall’Università degli Studi Niccolò Cusano, che illustra i dati relativi al tempo medio che trascorre tra il conseguimento della laurea ed il primo lavoro per gli studenti delle principali facoltà universitarie. Tra i dati raccolti – basati su uno studio condotto da Almalaurea sui laureati nel 2012 – troviamo il profilo del laureato tipo per ciascuna facoltà, il livello di stabilità del lavoro a 1 e 3 anni dalla laurea e gli anni impiegati in media dagli studenti a laurearsi. Il profilo più ricorrente? Donna e precaria, fatta eccezione per Ingegneria Civile…
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cities of opportunity

Londra, New York e Singapore sono le città del mondo in cui si vive e lavora meglio: lo rivela PwC

Se su Facebook in questi giorni circolano test più o meno veritieri su quale sia la città in cui dovremmo vivere, PwC ha pubblicato uno studio che ci permette di scegliere da noi la città migliore in cui trascorrere un periodo di formazione, se non addirittura il resto della nostra vita. Come? Basta osservare i dati emersi dal rapporto Cities of opportunities 6: analizzando gli indicatori che determinano il successo di un centro urbano (capitale intellettuale e innovazione, salute e sicurezza, ecosostenibilità, influenza economica, apertura verso l’esterno, qualità della vita, trasporti e infrastrutture ecc.), lo studio rivela le performance sociali ed economiche delle 30 città più importanti del mondo. Londra per la prima volta scavalca New York e si colloca al primo posto fra le città del mondo più ricche di opportunità, sebbene non raggiunga il punteggio più alto per tutti gli indicatori: la capitale inglese, infatti, segue a ruota Parigi quanto al potenziale intellettuale e all’innovazione ed è seconda anche a Singapore – terza nella classifica generale –…
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lavorare in germania

Lavorare in Germania: offerte di lavoro per italiani e stipendi medi

Recenti statistiche dimostrano che la Germania risulta essere il Paese che conta meno disoccupati in tutta Europa, seguita da Austria, Olanda, Grecia, Spagna, Portogallo e – ultima in Europa – l’Italia. Ma, a quanto pare, lavorare in Germania oggi è un’opportunità soprattutto per gli italiani: pare infatti che il Paese tedesco prediliga ingegneri, medici, legali, esperti di marketing digitale e professionisti dell’Information Technology provenienti dall’Italia. Nell’area ingegneristica spiccano per le possibilità lavorative i laureati in:
  • ingegneria elettronica
  • ingegneria ambientale
  • ingegneria chimica
  • ingegneria civile.
Se siete in possesso di una di queste lauree e conoscete bene almeno l’inglese, provateci! Gli stipendi mensili variano da un minimo di 4.000 a un massimo di 8.000 euro. Per quanto riguarda l’area sanitaria, lavorare in Germania è sicuramente un’ottima possibilità per chi si occupa di assistenza agli anziani, dal momento che il Paese tedesco registra un alto tasso di anzianità che si prevede possa crescere sempre di più nei prossimi anni. Gli infermieri specializzati nella cura degli anziani possono percepire un salario mensile di 4.000…
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facoltà meno utili

Lavoro, quali sono le facoltà meno utili?

Nella scelta della facoltà universitaria cui iscriversi, oltre che delle proprie passioni e inclinazioni, oggi come oggi è importante tenere conto anche degli sviluppi del mercato del lavoro, nonché dei dati emergenti dalle indagini che Almalaurea annualmente conduce sulla condizione occupazionale dei laureati di primo e secondo livello, a distanza di 1-3-5 anni dal titolo. In generale, il Rapporto 2013 rileva come la percentuale di laureati che a un anno dal conseguimento del titolo si dichiarano occupati è pari al 55% (-3% rispetto al 2012); la quota di laureati che è alla ricerca attiva di lavoro è salita invece al 31%, mentre il restante 13% di laureati non lavora e non cerca lavoro. A un anno dalla laurea magistrale, la condizione occupazionale dei laureati italiani è chiaramente differente a seconda del percorso formativo prescelto e dell’impegno di ciascuno nella ricerca dello sbocco occupazionale più confacente alle proprie capacità e inclinazioni. Ecco quali sarebbero le facoltà meno utili: Dal grafico si nota come le facoltà con il più alto tasso di…
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