Perchè lavorare in Australia: professioni più ricercate e offerte di lavoro

Chiudete gli occhi e immaginate, per qualche istante, di avere dinanzi a voi un grande planisfero. Poi affinate l’indice, fatelo volteggiare nell’aria e infine puntatelo, in maniera decisa, su quella che vorreste fosse la vostra prossima meta. Fatto? Bene, se aprendo gli occhi scoprirete di essere approdati su un’isola oceanica, non abbiate paura: l’Australia può rivelarsi particolarmente accogliente.

Terra di canguri, koala e spiagge assolate, l’Australia cattura annualmente l’attenzione di milioni di persone alla ricerca di un viaggio speciale, di una vita nuova da costruire o di un lavoro appagante che l’Italia, e più in generale l’Europa, sembra non riuscire più a garantire. Ecco, dunque, che laureati, professionisti e disoccupati si sottopongono a lunghi iter burocratici pur di avere una possibilità e dimostrare a se stessi di essere ancora “spendibili” sul mercato del lavoro.

Perché scegliere di lavorare in Australia? Perché l’Australia, come la Svizzera, è un Paese di cui gli studi confermano la crescita economica costante, grazie soprattutto a una politica riformista e a un tasso di disoccupazione che non arriva al 6%. Qui, inoltre, vige un profondo rispetto per le cose pubbliche, per i diritti umani e per la democrazia (è al 6° posto nel mondo secondo l’Indice di Sviluppo Umano). Gli abitanti dell’isola confermano il proprio stato di benessere (misurato dal Better Life Index dell’OCSE): d’altra parte, l’Australia è seconda solo alla Norvegia per qualità di vita.

Se c’è qualcosa che può dissuadervi dall’idea di trasferirvi nel “continente fossile”, questa è il costo della vita decisamente elevato, se pur adeguato alla media degli standard salariali. La parità dei sessi non è riconosciuta in tutti i settori, ma l’ambiente di lavoro è rilassato, senza ansie o nevrosi, e il tempo libero è intoccabile.

Siete convinti che lavorare in Australia sia il vostro sogno? Allora studiate bene l’inglese e preparatevi a una procedura complessa e costosa per acquisire il permesso di soggiorno.

Se avete meno di 30 anni e intendete trascorrere un anno in Australia, potete richiedere online la “Working Holiday Visa”, inviando la documentazione compilata ed il vostro passaporto (al costo di 365 dollari australiani, poco meno di 300 euro). Se, invece, avete già preso contatti con uno sponsor, ossia con un datore di lavoro della zona, potete fare domanda per una “Temporary Visa”, a patto che lo sponsor garantisca per voi.

Più tortuoso è l’iter per quei lavoratori che decidono di soggiornare in Australia per un periodo prolungato di tempo: il dipartimento di immigrazione emette la “Skilled Migration Visa” sulla base di stringenti requisiti e di una valutazione a punti. Se siete tra questi, vi conviene informarvi preventivamente, magari consultando quelle agenzie online che permettono di calcolare i punteggi e, quindi, di capire se siete idonei al visto.

Una volta superata la trafila burocratica, dovrete mettere a frutto le vostre competenze. Ci sono settori in crescita, come quello dei trasporti, della ristorazione, dell’educazione e dell’informatica, ma una lista completa delle posizioni ricercate (SOL) viene annualmente stilata dal governo australiano   Qui trovate quella relativa al 2013: http://www.immi.gov.au/skilled/general-skilled-migration/skilled-occupation-list.htm. Ingegneri, medici, operatori sociali, insegnanti, meccanici, elettricisti: l’offerta è ampia e vale la pena consultarla.

Se preferite aspettare e fare ancora qualche ricerca, potete consultare i link:

Cos’altro ancora avete bisogno di sapere? Il viaggio dura circa 20 ore, ma a Melbourne potreste restare tutta la vita: pare che sia la città più vivibile al mondo.