Il Master in Management e comunicazione nelle strutture dei servizi alla persona è un master di I livello promosso dal Centro Interuniversitario di Ricerca “Popolazione, Ambiente e Salute” dell’Università degli Studi di Bari.
Obiettivi
Le competenze in uscita del Master in Management e comunicazione nelle strutture dei servizi alla persona saranno distinte in:
- competenze di base: organizzazione di un laboratorio di indagine sulle esigenze sociali e sanitarie della popolazione;
- cooperazione alla gestione dei servizi socio assistenziali del territorio;
- organizzazione e gestione di una cooperativa di servizi;
- conoscenza della legislazione sociale nazionale e regionale;
- competenze trasversali: conoscenza delle procedure applicative per aderire a finanziamenti dei programmi di ricerca nazionali ed internazionali;
- capacità di comunicazione interpersonale, capacità di team building e motivazione del gruppo di lavoro;
- capacità di problem solving, qualità manageriali e di coordinamento;
- competenze tecnico-professionali: metodi di ricerca sociale; tecniche di analisi e valutazione dei dati, tecniche statistiche di misurazione della customer satisfaction.
Destinatari
- LAUREE ANTE D.M. 509: Tutti i corsi
- DIPLOMA UNIVERSITARIO DI DURATA TRIENNALE: Tutti i corsi
- CLASSI DELLE LAUREE TRIENNALI: Tutte le classi
- CLASSI DELLE LAUREE SPECIALISTICHE D.M. 509: Tutte le classi
- CLASSI DELLE LAUREE MAGISTRALI D.M. 270: Tutte le classi
Requisiti preferenziali per l’ammissione:
Qualora le domande di ammissione dovessero superare il numero massimo degli studenti ammissibili si provvederà alla formulazione di una graduatoria di merito sulla base della coerenza dei curricula presentati con il percorso formativo. A parità di merito saranno favoriti i più giovani.
Sbocchi occupazionali
L’attività figura professionale formata sul management e la comunicazione delle strutture dei servizi alla persona, può essere svolta presso:
- strutture sanitarie (strutture ospedaliere pubbliche, strutture ospedaliere private; ASL; Enti che definiscono le politiche sanitarie; Enti che regolano il funzionamento del sistema sociosanitario; Enti Locali)
- strutture socio assistenziali (centri di accoglienza; centri socio-riabilitativi; residenze sanitarie assistenziali; case albergo e case di riposo; comunità socio-educative; centri socio riabilitativi; centri ludici per la prima infanzia; asili nido, nidi aziendali; centri ambulatoriali e laboratori di analisi; altre strutture che operano nella rete del sociale)
- altre strutture (laboratori e ambulatori, ONG e strutture sociali interessate agli ambiti sanitari e scientifici; associazioni di promozione sociale; organizzazioni no profit; società di consulenza nel campo dei servizi sanitari; agenzie di comunicazione orientate all’Health Care; strutture scientifico-giornalistiche; centri benessere).
Nella società contemporanea caratterizzata da fenomeni demografici in forte evoluzione che condizionano gli aspetti sociosanitari della popolazione, la richiesta di informazioni sulla salute e sui servizi socio-assistenziali a favore delle frange più deboli della popolazione è assai forte e sempre crescente.
Le scelte dei cittadini-clienti nella sfera della medicina sono sempre più influenzate dall’informazione di massa che produce con grande velocità notizie spesso imprecise nel contenuto e a volte fuorvianti nel tono del messaggio (vedi cado Di Bella, SARS, ecc.).
L’esigenza di una maggiore comunicazione tra le strutture sociosanitarie e il cittadino e nell’ambito dello stesso sistema sociosanitario trova una risposta nella normativa concernente la “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni” (L. 7 giugno 2000, n. 150 e D.P.R. 21 settembre 2001, n, 422) che attribuisce un ruolo preminente al “comunicatore” cioè alla figura che cura, avendo acquisito specifiche professionalità, le relazioni col pubblico (URP, ufficio stampa, audit civico).
La formazione di tale figura professionale incontra le linee di indirizzo contenute nel “Piano regionale di salute 2008-2010 (Legge 19 settembre 2008 n. 23)” che considera la formazione e l’aggiornamento permanente uno strumento operativo importante per modificare modelli assistenziali obsoleti e per affrontare la sfida del cambiamento imposto da variazioni demografiche, dalla politica aziendale e dalle innovazioni scientifico-tecnologiche.
Inoltre nella nostra regione come nel resto del Paese è fiorente ed in continua crescita la vasta e articolata rete economica basata sull’associazionismo e sul volontariato, su un nuovo modo di fare impresa (la cosiddetta impresa no profit) a favore dei più deboli, degli ammalati, di chi soffre di solitudine, emarginazione e povertà. Questo settore vanta in Italia circa 600.000 realtà imprenditoriali: cooperative, associazioni e imprese sociali, che considerate nel loro insieme, producono una percentuale intorno al 10% del Prodotto Interno Lordo. Un modo dalle enormi dimensioni, quindi, ben organizzato sul territorio e con ottime prospettive per il futuro, che per essere valorizzato e poter offrire al meglio i propri servizi ha bisogno anch’esso della figura del comunicatore.
Note
Durata Annuale - 1.500 ore. Frequenza obbligatoria: 80%. Lezioni frontali, attività laboratoriali, visite guidate e stages. Costo € 3.000,00 (€ 1.500,00 prima rata da versare all'atto dell'iscrizione - € 1.500,00 seconda rata da versare al momento della presentazione della domanda per sostenere l'esame finale - € 4,13 contributo assicurativo).