Nella scelta della facoltà universitaria cui iscriversi, oltre che delle proprie passioni e inclinazioni, oggi come oggi è importante tenere conto anche degli sviluppi del mercato del lavoro, nonché dei dati emergenti dalle indagini che Almalaurea annualmente conduce sulla condizione occupazionale dei laureati di primo e secondo livello, a distanza di 1-3-5 anni dal titolo.
In generale, il Rapporto 2013 rileva come la percentuale di laureati che a un anno dal conseguimento del titolo si dichiarano occupati è pari al 55% (-3% rispetto al 2012); la quota di laureati che è alla ricerca attiva di lavoro è salita invece al 31%, mentre il restante 13% di laureati non lavora e non cerca lavoro.
A un anno dalla laurea magistrale, la condizione occupazionale dei laureati italiani è chiaramente differente a seconda del percorso formativo prescelto e dell’impegno di ciascuno nella ricerca dello sbocco occupazionale più confacente alle proprie capacità e inclinazioni.
Ecco quali sarebbero le facoltà meno utili:
Dal grafico si nota come le facoltà con il più alto tasso di disoccupazione siano Giurisprudenza (24%) e Psicologia (18%); seguono, un po’ più a distanza, Lettere (15%) e Scienze Sociali (14,3%). Le facoltà di Lingue, Scienze della Comunicazione, Scienze Politiche e Arte e Design sono accomunate da un tasso di disoccupazione tra il 12,4% e il 13,1%; chiudono la classifica Filosofia, Agraria e Sociologia, con una percentuale di poco superiore al 10%.
Se queste sono le facoltà meno utili, quali invece fanno registrare il più alto tasso di occupazione? Medicina e Chirurgia in primis, seguita da Ingegneria, Biotecnologie, Farmacia e Scienze Statistiche.
Vi state chiedendo qual è il guadagno medio mensile dei laureati magistrali occupati a un anno dalla laurea? Siete proprio sicuri di volerlo sapere? 1.013 euro netti, il 20% in meno rispetto al 2007.
Attribuire l’efficacia di una Facoltà a una semplice classifica, però, è riduttivo, ed è per questo che vi invitiamo a non prendere questi dati come oro colato. Scrive infatti Almalaurea che
l’utilità di una laurea dipende prima di tutto dalle opportunità che essa offre di inserimento occupazionale e di carriera, sia di realizzazione personale. In altre parole, sull’utilità di una laurea incidono sia fattori oggettivi, le competenze richieste dal mercato del lavoro, sia fattori soggettivi, fondamentalmente, cosa ci piace fare. Inoltre, l’istruzione non è finalizzata unicamente alla realizzazione nel mercato del lavoro ma contribuisce al nostro benessere anche in altri ambiti della vita personale.
Un elemento che rende complessa la valutazione dell’utilità di un percorso di studi, sia sul piano dell’inserimento occupazionale che su quello dell’autorealizzazione, è che non ci si può limitare a verificarne gli effetti ad un anno dalla laurea. Il bagaglio di competenze e conoscenze di cui disponiamo ci accompagna lungo tutta la vita. Potrebbe verificarsi che competenze che ci appaiono poco utili nella fase iniziale della vita, successivamente risultino molto utili.
In particolare, per evitare di incorrere in giudizi affrettati sull’utilità, sul piano strettamente occupazionale, dei diversi percorsi di studio e, su queste basi, ricavare classifiche poco significative tra percorsi/facoltà, è opportuno considerare i diversi aspetti che misurano la qualità dell’inserimento occupazionale (retribuzione, tasso di occupazione e di disoccupazione, utilizzo delle competenze), incluso il grado di soddisfazione, e proiettare la verifica almeno sino a cinque anni dalla laurea, cosa che i dati AlmaLaurea consentono di fare. E’ bene tenere presente che esistono anche delle differenze importanti tra i corsi di studi: un conto è analizzare i dati relativi all’inserimento professionale dei laureati a un anno dal conseguimento del titolo, tutt’altro prendere in esame la condizione occupazionale dei laureati delle Facoltà di Medicina e Chirurgia o Giurisprudenza che a un anno dalla laurea proseguono ancora con la formazione post laurea.
Fonti:
- http://www.almalaurea.it/
- http://www.perugia24ore.it/news/perugia/0024662-lavoro-ecco-universit-e-facolt-dove-conviene-iscriversi
- http://www.studenti.it/universita/nius/facolta-con-tasso-disoccupazione-piu-alto.php