L’università telematica “Niccolò Cusano” lancia l’infografica #100giorni alla maturità ed è subito nostalgia. Senza neanche pagare il biglietto, la mente parte e torna indietro ai lontani, interminabili – ma anche incredibilmente divertenti – giorni di scuola.
Alle gite di classe, all’ansia per il compito dell’indomani, alle centinaia di pagine di schemi vergate prima di ogni interrogazione, agli sguardi complici tra compagni, alla solidarietà nei momenti di difficoltà e a quell’unico periodo che in 5 anni è riuscito a unirci tutti e ad abbattere qualsiasi differenza socio-culturale: la maturità!
Proprio a questa tappa, che coincide spesso con il raggiungimento del primo traguardo importante nella vita di una persona, e alle tradizioni che la precedono Unicusano ha dedicato la simpatica infografica che trovate in fondo all’articolo.
Cominciamo dal principio. Vi siete mai chiesti qual è l’origine della ricorrenza dei 100 giorni e perché festeggiarli sia diventata una prassi ormai comune nelle scuole di tutta Italia? Non sembra un pochino assurdo anche a voi fare festa ancor prima di aver sostenuto un esame?
Pensate all’università: credo che a nessuno di voi balenerebbe mai nella testa di dire “Yuhuu, manca una settimana all’esame!”, tanto più se il programma di studio è ben lontano dall’essere concluso. Ebbene, le origini dei 100 giorni risalgono al 1840: in seguito alla comunicazione del decreto regio che fissava a tre anni la durata dei corsi dell’accademia militare di Torino per conseguire la nomina di sottotenente, l’allievo Emanuele Balbo Bertone di Sambuy esclamò infatti: “Mac pi tre ani!”, che in italiano corrente significao “Ancora solo tre anni!”.
Da allora gli allievi, facendo il conto alla rovescia dei giorni mancanti alla nomina di sottotenente, presero e a festeggiare il traguardo dei ‘meno 100 giorni’. Una tradizione che, come vedete, è giunta fino ai giorni nostri, arricchendosi di modalità inedite di festeggiamento, tradizioni singolari e riti propiziatori per esorcizzare la paura e la tensione della grande prova.
Sapevate che a Pisa, ad esempio, i maturandi sono soliti toccare per scaramanzia la lucertola scolpita all’interno del Duomo? A Roma invece, oltre ad affidarsi a santi di cui solo la Capitale offre una così grande scelta, i giovani organizzano anche campagne di crowdfunding online per finanziare viaggi o cene con i compagni di classe. Un’ennesima testimonianza di come tradizione e tecnologia possano coesistere, integrandosi armoniosamente e dando vita a qualcosa di straordinario.
E voi, quali ricordi avete dei vostri 100 giorni alla maturità? Con quali eventi e riti propiziatori avete onorato la ricorrenza? Cliccate sull’infografica di seguito e raccontateci i vostri festeggiamenti nel box dei commenti.