Come scegliere un buon Master? Ecco i 10 criteri di valutazione

Ve lo avevamo preannunciato nel primo post del nostro blog: data l’enorme offerta di corsi di formazione post laurea, con i nostri articoli vogliamo fornirvi alcuni consigli per orientarvi nella ricerca e nella scelta del master più giusto per voi.

In questo post in particolare, elencheremo i 10 criteri di valutazione/consigli che ogni studente dovrebbe tener presenti prima di investire il proprio tempo e il proprio denaro in un  nuovo percorso di formazione, soprattutto se lontano da casa.

  1. Scegliere ciò che vi piace. Indipendentemente dal fatto che sia coerente o meno col vostro percorso di studi universitario. A 25 anni, probabilmente, si ragiona diversamente che a 18, per cui è lecito cambiare idea alla luce della scoperta di nuovi interessi professionali, nuove attitudini, nuove inclinazioni, competenze già possedute o che si desidera approfondire. Senza mai rinnegare il proprio passato. Per prima cosa, dunque, occorre scegliere la categoria, l’ambito di studi in cui desiderate specializzarvi. In questo, i siti dedicati alla formazione post laurea vi aiutano molto.
  2. Certificazioni e accreditamenti. I Master accreditati ASFOR hanno una marcia in più rispetto agli altri. L’Associazione Italiana per la Formazione Manageriale segnala infatti nel panorama italiano i Master post laurea in General Management, Specialistici o in Business Administration rispondenti a determinati requisiti relativi alla durata, alla qualità della didattica (contenuti aggiornati, alternanza di attività pratiche e teoriche) e alla percentuale di occupati dopo il corso. Da considerare sono anche i master che riconoscono al termine certificazioni specifiche come l’iscrizione a un albo o a un’associazione professionale.
  3. Sbocchi occupazionali. Le figure professionali formate dal master coincidono con ciò che vorrei diventare ‘da grande’? Sono richieste sul mercato? Di cosa si occupano in particolare e all’interno di quali realtà aziendali? Basta effettuare una ricerca su internet o consultare i siti dedicati alla ricerca di lavoro per scoprirlo, soprattutto quando le denominazioni sono in inglese e non è facile comprenderle immediatamente.
  4. Stage. Oggi come oggi, un master che non promette il contatto col mondo del lavoro non ha ragione di esistere. Ma attenzione: quand’anche il master assicurasse l’esperienza di stage al termine del percorso, essa potrebbe rivelarsi una totale delusione. E non ci riferiamo all’aspetto economico, bensì al ruolo concreto che andiamo a svolgere all’interno dell’azienda e all’affidabilità della stessa. Dunque è importante documentarsi sull’identità e la mission delle aziende partner di un certo corso e, se le informazioni non sono presenti sul sito, richiederle via mail o in sede di colloquio d’ammissione. Lo stage è tutto ciò su cui uno studente punta dopo tanti anni di studio, il pensiero che lo ‘tormenta’ o lo ‘motiva’ sin dal primo giorno di master. E il merito (o la colpa) della buona (o cattiva) collocazione di uno studente in un’azienda è del servizio placement dell’ente erogatore del master. Tante sono le informazioni che possiamo trovare in rete a tal proposito fra le testimonianze degli ex allievi.
  5. La qualità dell’offerta. Un master è di qualità se i docenti chiamati a trasferire le proprie competenze ai propri allievi hanno titoli, formazione, pubblicazioni ed esperienze professionali coerenti con quello che insegnano. Sarebbe opportuno, dunque, leggere i curricula almeno dei docenti titolari degli insegnamenti più ‘importanti’. Inoltre, la qualità dell’offerta si evince anche dal grado di difficoltà della selezione: più sono i requisiti richiesti e le fasi da superare, più sarà alto il profilo dei partecipanti ed elevato il calibro della didattica
  6. Programma. È preferibile che i contenuti del master siano articolati fra lezioni frontali, esercitazioni pratiche, lavori di gruppo, project work, eventuali uscite collettive o visite guidate, partecipazioni a seminari ecc. Le attività didattiche non devono avere una durata inferiore a 500 ore (stage escluso) e superiore a 1.200-1.300 ore (stage incluso). Infine gli argomenti trattati devono essere costantemente aggiornati, rispondenti alle proprie aspettative e coerenti con la mission del master.
  7. Immagine dell’Ente erogatore. La Scuola, l’Azienda, l’Università erogatrice del master come si presenta agli occhi dei suoi potenziali allievi/clienti? Ha un sito web aggiornato e completo di tutte le informazioni di cui necessitiamo? Chi sono i suoi partner/sponsor? È una realtà neonata oppure ha una lunga storia e un consolidato modus operandi? Da cosa è composta la sua offerta? Cosa si legge (in rete o sui giornali) dell’Ente in questione?
  8. Quanto costa e quanto volete spendere. Non è detto che più il master costi, più sia di valore. Il costo dev’essere coerente con la durata e con la qualità dell’offerta formativa presentata. Inoltre, se il master dei vostri sogni costa troppo e non potete permettervelo, valutate la possibilità di usufruire di borse di studio interne e la compatibilità con bandi regionali.
  9. Tempo richiesto. A seconda che vogliate spostarvi o meno, lavoriate o no, potete scegliere tra master serali, master in formula week-end, master full time, part time o master erogati in modalità e-learning.
  10. Testimonianze altrui. Tutti noi sappiamo quanto sia frequente il fenomeno di ricerca e richiesta in rete – su portali più o meno specializzati – di opinioni e testimonianze spontanee di ex allievi sul master che intendiamo frequentare. Si tratta di esperienze dirette o indirette che hanno un peso elevatissimo nella scelta, soprattutto quando i pareri sono negativi.

Il nostro portale, non a caso, è nato proprio con l’intento di concentrare tutti questi pensieri in un solo luogo ed evitare la dispersione di notizie; in questo modo intendiamo contribuire al reperimento delle informazioni da parte vostra e fornirvi elementi validi che vi aiutino nella scelta…per cui…COMMENTATE E FATE COMMENTARE!