L’opera barocca viene raramente proposta nei teatri nazionali ed esteri nella versione filologica per diversi motivi. Prima di tutto, per la scarsa cultura artistica che impedisce di riconoscere l’intrinseco valore della riproposizione teatrale autentica delle opere del passato; come secondo motivo per la limitata disponibilità di artisti specialisti nel genere; come terzo motivo per le dotazioni strutturali dei teatri spesso inadatte ad ospitare spettacoli storici poiché concepite, nella maggioranza dei casi, per l’opera classica/romantica. Da ultimo, ma non trascurabile fattore, è quello economico che porta i teatri a scegliere le opere di repertorio calssico-romantico, presumendo che il pubblico le prediliga.
Sul piano della formazione artistica, negli ultimi decenni, sono stati fatti molti passi in avanti con l’apertura di cattedre di “Strumenti Antichi” nei Conservatori italiani e con la rafforzata presenza di centri di specializzazione e festivals in molte nazioni europee. Manca, però, il collegamento istituzionale tra teatri e accademie e con esso la possibilità di creare sinergia per la produzione di opere di ricerca e di innovazione. Si assiste quindi a saltuarie produzioni di opere artistiche, spesso in versioni “modernizzate” o, nel migliore dei casi, in “forma di concerto”.
Sono apprezzati gli sforzi di qualche teatro di uscire dalla logica economica e di proporre il nuovo, così pure è encomiabile la curiosità intellettuale che spinge artisti, anche famosi, ad approfondire le regole interpretative, ormai imprescindibili, per proporre spettacoli credibili sul piano artistico.
È questo un segnale che si è formata una sensibilità, più attenta alla filologia, che porterà a un maggior rispetto dello stile nell’interpretazione.
Potranno, nel futuro, essere riproposti capolavori del passato che da secoli giacciono nelle biblioteche musicali, dimenticati dal pubblico, magari lo stesso che entusiasta frequenta musei e pinacoteche o che legge, interessato, testi antichi.
Da queste considerazioni, parte la richiesta di istituire corsi accademici di alta specializzazione nell’arte antica teatrale/musicale attraverso discipline musicologiche svolte nel contesto di laboratori teatrali. Si vuole andare a formare degli autentici direttori specialisti nel teatro barocco, ripristinando quella figura centrale del Maestro concertatore che nella tradizione era spesso anche il Compositore dell’opera.
Oltre a formare artisti, si potrà così mantenere viva l’attenzione sul nostro più glorioso passato musicale e coreutico e potenziare, in generale, la cultura musicale.
Destinatari
Saranno ammessi, mediante selezione e a numero chiuso, allievi in possesso di almeno uno dei seguenti titoli di studio: Diploma di Clavicembalo, Organo, Liuto, Strumenti Antichi, Composizione, Direzione d’Orchestra, congiunti ad un titolo si scuola secondaria superiore. Saranno validi i percorsi formativi sia ordinari che sperimentali frequentati nei Conservatori italiani o in analoghe istituzioni estere. Il comitato scientifico del Master si riserva di poter ammettere candidati in possesso di altro diploma, congiunto ad un titolo di scuola secondaria superiore, al cospetto di un curriculum artistico-professionale particolarmente significativo in relazione alla specializzazione prevista dal Master.
Sbocchi occupazionali
- Libera professione di direttore musicale in ambito teatrale, concertistico e dell’industria culturale (cinema, televisione, casa discografica)
- Ricercatore o docente nell’ambito delle discipline musicali
- Direttore artistico presso istituzioni di produzione sia pubbliche che private
- Operatore culturale o promotore e organizzatore di eventi musicali
Contenuti
Il Master Maestro Concertatore per l’opera barocca ha una impostazione accademica originale, poiché strutturato essenzialmente in attività pratiche/laboratoriali, senza con ciò trascurare gli aspetti teorici e di cultura specifica. Il laboratorio verterà su un’opera di un grande autore del passato, individuata, in accordo con i partners iscritti agli altri corsi attivati, definendo gli aspetti registici, coreografici, scenografici e costumistici.
Gli studenti del corso saranno i veri protagonisti seguiti da un docente principale coadiuvato da docenti di supporto. A questi ultimi saranno affidate anche parte delle discipline curriculari. Gli studenti potranno frequentare anche discipline comuni con altri corsi oltre a quelle specifiche a loro dedicate.
Considerando la particolarità del genere del corso, la parte realizzativa dell’opera richiederà la collaborazione di un gruppo strumentale barocco e a questo si farà fronte con la disponibilità sul territorio di qualificate compagini artistiche specializzate.
Gli spettacoli verranno prodotti in collaborazione con la “Fondazione Arena di Verona” o con altri teatri, che metteranno a disposizione attrezzature, spazi e organizzazione per la realizzazione e saranno proprietaria degli spettacoli.