Il Master di II livello in Catalogazione Informatica del Patrimonio Culturale è dedicato alla catalogazione e alla digitalizzazione dei beni culturali ed è il primo corso di secondo livello istituito in ambito universitario in Italia.

Valorizzando le conoscenze pregresse acquisite dagli studenti nell’ambito delle discipline umanistiche (storia dell’arte, biblioteconomia, archivistica), il Master offre la possibilità di acquisire un alto livello di professionalità, incentrato sull’applicazione delle nuove tecnologie nell’ambito della catalogazione, della digitalizzazione e della comunicazione dei beni culturali.
Nel corso degli anni, il Master in Catalogazione Informatica del Patrimonio Culturale ha intrapreso con sempre maggiore determinazione una nuova via nella direzione dell’interoperabilità fra le diverse tipologie di beni culturali e i sistemi che li trattano: i corsi illustrano standard, regole catalografiche, software e modelli teorici relativi a opere artistiche, architettoniche e grafiche, record bibliografici, manoscritti e inventari archivistici, oltre che alla documentazione elettronica in genere.
La scelta dell’interoperabilità operata dal Master sia a livello culturale sia a livello formativo, intende rispondere alle esigenze dei professionisti di musei, biblioteche e archivi, al fine di trovare risposte adeguate al frammentarsi e alla scarsa qualità o accessibilità dell’informazione disponibile nella rete Internet. Il corso di Master è promosso dalla facoltà di Lettere e Filosofia in convenzione e con il patrocinio di:

• Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD)
• Osservatorio Tecnologico per i Beni Culturali (OTEBAC) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
• Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della CEI
• Regione Lombardia – Direzione Culture, Identità e Autonomie della Lombardia.

Destinatari
Il Master in Catalogazione informatica del Patrimonio Culturale è rivolto a:

• neolaureati in possesso del titolo di diploma in laurea specialistica che aspirano a lavorare nell’ambito dei beni culturali;
• professionisti che già operano nel settore e desiderano arricchire la propria formazione a supporto delle attività lavorative.